Traduzione e adattamento per il doppiaggio! Dream & Dream è stata ospite al Festival “SUPERCALI” nella sua edizione Zero 2020, nelle persone di Marcello Cortese (CEO) e Daniela Samà (Responsabile Traduzioni).
Nella suggestiva location di casa rotonda (Vigevano), nel panel dedicato, si è parlato della serie televisiva “Il racconto dell’ancella” (The Handmaid’s Tale”, tratta dal romanzo scritto da Margaret Atwood) e della sua trasposizione dalla lingua originale all’italiano, delle differenze dal libro alla serie tv e a tutto il lavoro necessario per rendere il doppiaggio il più uniforme possibile rispetto all’intenzione dell’autrice ed alla trasposizione letteraria italiana.
Una sfida non da poco, come ha spiegato Daniela quando le è stata posta la domanda da Francesca Crescentini (in arte @tegamini), traduttrice, influencer e host dell’evento.
Diversamente dalle traduzioni dei libri, per esempio, in cui non esistono limiti di lunghezza, per la traduzione e l’adattamento per il doppiaggio degli audiovisivi ci sono delle esigenze tecniche che bisogna considerare per riuscire a fare una buona traduzione.
Una bella sfida è stata tradurre il seguente botta e risposta tra June e un signore anziano nel secondo episodio della seconda stagione:
– UNDER HIS EYE (una frase iconica del libro e quindi anche della serie)
– AFTER A WHILE, CROCODILE!
Dopo una lunga riflessione, in italiano è stato reso con
– SOTTO IL SUO OCCHIO
– A PRESTO, RANOCCHIO!“After a while, crocodile” in italiano sarebbe stato letteralmente “A dopo, coccodrillo”.
Traducendolo così, non ci sarebbe stata la rima che nel dialogo originale era fondamentale.
Trovare una frase giusta che contenesse il riferimento all’animale così come l’accezione affettuosa del signore nei confronti della protagonista erano imperativi.A volte, come nel caso di “Under his eye”, bisogna seguire dei canoni che non si possono spezzare. Il libro è infatti la Bibbia da seguire fedelmente: “Blessed be the fruit” non poteva che essere “Sia benedetto il frutto”, nonostante non si adatti perfettamente al movimento della bocca di chi lo dice sullo schermo.
È stata anche l’occasione per spiegare al numeroso pubblico accorso le dinamiche del doppiaggio e come si lavora in sala.
Quando è stato chiesto a Marcello Cortese come influisce il direttore del doppiaggio sui doppiatori in merito alla parte recitativa dei loro personaggi:
Il Direttore del doppiaggio incanala l’interpretazione, a quel punto il lavoro di traduzione e adattamento vengono messi da parte perchè ci si concentra fondamentalmente su come il doppiatore deve recitare il suo ruolo.
Ci sono state delle volte in cui ci siamo anche commossi.
Capita, come nel caso di “The Handmaid’s Tale, che le scene e i dialoghi siano così potenti e l’immedesimazione che è intrinseca nel mestiere dell’attore ci porti a vivere quasi le emozioni dei personaggi.
Questo a volte è un bene perchè si cavalca un’onda che è funzionale alla scena, altre, invece, bisogna fermarsi, metabolizzare quelle emozioni e utilizzarle coscientemente nella recitazione.Dare voce a personaggi eccellentemente caratterizzati, come in questa serie Tv, è un processo delicato, in cui sono necessari attenzione ai dettagli, dedizione, passione e la professionalità con cui firmiamo ogni prodotto audiovisivo che doppiamo in Dream & Dream.
Tra le varie domande che sono state poste dal pubblico presente ce ne sono state alcune molto interessanti, come per esempio la curiosità in merito alla scelta dei doppiatori.
Il più delle volte le voci vengono assegnate a dei ruoli in base a dei provini, altre vengono scelti direttamente senza fare casting.
Nel corso degli anni abbiamo assistito a un’evoluzione: una volta i doppiatori venivano scelti in base a timbrica e vicinanza emotiva al personaggio, ora c’è invece un’ossessione rispetto all’età anagrafica, nonostante molti professionisti siano perfettamente in grado di interpretare personaggi molto più giovani o più anziani di loro.
Ci è stato chiesto se in altri Paesi come quelli nordici non si doppino serie straniere perchè c’è una volontà culturale ad abituare la popolazione ad ascoltare dialoghi in lingua inglese ed è per questo che parlano inglese fluentemente:
In realtà si tratta di un luogo comune. Molti pensano che all’estero non si doppi.
Con gli anni abbiamo infatti scoperto che, oltre all’Italia o alla Francia, anche molti altri Paesi usufruiscono del doppiaggio. Perfino posti che non ci immagineremmo, come Cina, Tailandia, India.Basti guardare le Dub Card (i crediti del doppiaggio in coda ad ogni episodio o film) di serie Tv su Netflix o Prime Video. In moltissimi Paesi, se non nella stragrande maggioranza di essi, è presente il doppiaggio.
Una domanda posta a Daniela è stata in merito a quanto nel suo lavoro rimane aderente all’originale e quanto invece ci mette del personale.
Naturalmente il lavoro di traduzione e adattamento per il doppiaggio ha un filtro personale.
Se io traduco necessariamente metto qualcosa di mio: non posso eliminare la parte emotiva e personale, proprio perché si tratta di una scrittura e quindi necessariamente viene influenzata.
Tuttavia il testo di partenza, soprattutto nel caso di serie di questo calibro con un libro patrimonio di tutti, non si può in nessun modo stravolgere, bisogna assolutamente stare aderenti.
E vale per qualsiasi tipologia di prodotto audiovisivo, anche per quelli non basati su fonti già conosciute.
Bisogna, però, ammettere che le modalità di lavoro e di traduzione sono cambiate nel corso degli ultimi anni: 10 anni fa si traduceva e si adattava in modo diverso e con molta più libertà. Una volta “donut” sarebbe stato sistematicamente tradotto con “ciambella”.
E questo vale per tutte quelle parole che sono entrate nell’uso comune, come hamburger, cupcake, marshmellow.
Oggi, invece, l’aderenza all’originale è necessaria.
Capita spesso che i clienti correggano parole o espressioni una volta accettate perché la tendenza attuale è quella di essere precisi, pignoli e assolutamente fedeli all’originale.
Al di là del panel a cui abbiamo partecipato, l’evento è stato molto affascinante e molto coinvolgente, pensato dalla A alla Z, curato molto nei dettagli e con ospiti strategici.
Tutti gli appuntamenti hanno avuto un focus preciso e sempre interessante.
Una bellissima esperienza che ci ha permesso di stabilire un contatto ravvicinato con il pubblico e trasmettere qualche dettaglio sull’arte del doppiaggio, dalla traduzione all’arrivo nei dispositivi televisivi di tutti.